Testimonianze

Roberta Amadeo

Roberta Amadeo
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Non avrei potuto trovare qualcosa di più compatibile con la mia spasticità e semplice nel montaggio

Sono un’atleta di Handbike, una donna molto pratica, con una vita estremamente dinamica. Percorro in media all’anno 30.000 km in auto, 10.000 in handbike, 2.000 km con il Klick. Per me è fondamentale organizzare i miei impegni gestendo al meglio tempo e fatica con un occhio alla sostenibilità ambientale. Per questo ho scelto Klick: mi sposto velocemente, senza ricorrere all’auto per spostamenti nel raggio di 3/5 km, guadagno tempo ed energie per dedicarmi agli allenamenti e inoltre prima di una gara preservo il mio corpo dalla fatica per dare il meglio nella competizione. Non ho ancora trovato qualcosa di più compatibile con la mia spasticità e semplice nel montaggio del Klick e non perdo occasione per godermi una passeggiata rilassata e spensierata perché supero senza fatica e in sicurezza qualsiasi superficie stradale.

Massimo Rubulotta

Massima Rubulotta
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“A bordo” della mia Hybrid…una possibilità infinita di nuove mete

Tenere in mano i pedali della mia nuova Hybrid già mi dava una sensazione di libertà. E poi, non ero più obbligato a guardare la strada, un metro avanti a me per non perdere l’equilibrio come quando curvo sui bastoni o il deambulatore mi impegnavo a camminare. Finalmente potevo “correre” con lo sguardo rivolto all’insù. Alla guida del mio Klick Hybrid mi perdevo nella profondità del cielo che mi sovrastava , sciogliendo il mio sguardo e tutto quello che c’è dietro agli occhi. Ad una prima timida pedalata di mani ne facevo seguire subito un’altra più ardita. Pedalavo senza fatica e la bici avanzava mentre gli alberi si allungavano nelle forme che assumono nella deformazione della velocità. Ero così sorpreso di quanto fosse facile e spontaneo per me fendere l’aria che non mi accorgevo di lasciare troppo indietro Daniela, mia moglie. Così ho dovuto contenere l’euforia e rallentare per godermi tutto il piacere di quella passeggiata che mi sembrava un miracolo. Respiravo tutto quel blu con lei al mio fianco che mi parlava, l’ascoltavo e pedalavo come se fosse la cosa più naturale, che gioia incontenibile. “A bordo” della mia Hybrid mi sentivo come la prima volta che ho guidato l’auto: lo stesso senso di libertà, la stessa consapevolezza di aver in mano la vita e una possibilità infinita di nuove mete.In quel momento ho capito che niente sarebbe stato più uguale a prima. Ad un certo punto abbiamo incontrato una coppia di ciclisti che ci hanno salutato attirati dal mio mezzo. Mi sono sentito fierissimo. Finalmente uno sguardo su di me che non mi facesse sentire un alieno, ma piuttosto una persona che desta curiosità: stavo pedalando con la mia inusuale bici!!!! Qualche giorno dopo ho fatto un giro da solo. Da quanto tempo non ero rimasto da solo in compagnia dei miei pensieri? Così perso nel mio rumoroso silenzio ascoltavo i suoni della natura che per la prima volta mi sembravano davvero la musica più bella del mondo. Con la mia Hybrid ho già percorso più di 4000 km. Ogni volta che la uso sento di far parte del tutto, sogno di raggiungere qualsiasi luogo, insieme ai miei compagni musicisti, con tutto quello che ci serve per suonare dentro i trolley, montare una scena semplice e spartana e raccontare, suonare… magari anche danzare. Io sono un musicista e rimango un sognatore
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Pietro Martire

Pietro Martire
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Uso il Klick tutti i giorni, mi dà libertà e mi permette di affrontare qualsiasi tipo di percorso

Dal 2004, a causa di uno scontro con il mio avversario durante una partita di calcio, sono in sedia a rotelle. Da quel momento ho iniziato dividere il prima dal presente e achiamare “secondo tempo” la vita di adesso. In questo “dopo” ho realizzato obiettivi nuovi: mi sono sposato, ho costituito una associazione “Oltre il muro” attraverso la quale sensibilizzo e offro supporto per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Sono pure diventato presidente della squadra di calcio della Campo Nogarese! Spesso e volentieri sono impegnato nel sociale e incontro i ragazzi nelle scuole, ho raccontato la mia storia e come affronto le mie giornate a più di 10.000 bambini, gli mostro il mio Klick , che utilizzo con gli adattamenti per tetra, facendo loro capire quanto la tecnologia sia di supporto e di aiuto alla vita di tutti i giorni e come personalmente, grazie al Klick sia più libero, mi muova più agilmente superando qualsiasi percorso e sia più autonomo. Tra i miei hobby, un posto d’onore spetta sicuramente alla cucina con il barbecue: oramai cucinare per gli amici è diventata quasi un‘occupazione del fine settimana. Condivido la mia vita e la mia passione con Paola e Muttley, il quattrozampe più furbo e goloso che ci sia!

Michele Celebrin

Michele Celebrin
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Klick mi dà quell’indipendenza che caratterizza da sempre la forza del mio carattere!

Amo viaggiare e fin da quando sono bambino con la mia famiglia ho visitato in lungo e in largo l’Italia e l’Europa. Oggi preferisco viaggiare in compagnia dei miei amici, ma se capita non esito a partire anche da solo. A causa di una malattia per lunghe percorrenze preferisco utilizzare una carrozzina. Per aumentare la mia autonomia e affrontare in comodità e sicurezza qualsiasi tipo di viaggio, ho collegato alla mia carrozzina il Klick. Mi dà quell’indipendenza che caratterizza da sempre la forza del mio carattere! La mia passione per i viaggi inoltre mi ha fatto nascere l’idea di condividere le mie esperienze con persone che, come me, hanno particolari necessità. Ho pertanto creato un blog www.michelecelebrin.com in cui descrivo, racconto, informo e testo i percorsi ciclabili della mia amata e bella regione, il Veneto, ma non solo, racconto anche dei miei viaggi in Europa e nel mondo. Sono appassionato anche di sport, tra lo sci, il tennis, il surf e la vela, non saprei davvero quale preferisco. Mi sono avvicinato alla vela quando ho scoperto imbarcazioni accesibili Hansa, che che hanno sia randa che fiocco ma soprattutto non possono scuffiare. Quello che mi piace di queste barche è che sono “per tutti” senza alcuna distinzione. Nel mio blog racconto anche degli sport che pratico e fornisco informazioni.

Massimiliano Mattei

Massimiliano Mattei
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Nel 2019 conquisto l’oro all’Eurosurf Adaptive in Portogallo e ho ritirato la medaglia con il mio Klick!

Sono nato a Livorno, classe 1976. Fin da piccolo, si può dire sono stato appassionato di surf e di cucina. Infatti ho conseguito il diploma presso la scuola alberghiera e a 21 anni lavoravo nelle Filippine come chef internazionale. Nel 2005, a causa di un grave incidente in motocicletta, rimango in carrozzina. Mi sono dedicato sempre ad attività sportive. Nel 2010 giocavo a tennis in carrozzina con la SIL (Sport Insieme Livorno). Nel cuore avevo sempre il surf e così mi nasce la voglia di provarci ancora. Inizio a costruirmi una tavola adatta alla mia nuove situazione, nel vero senso a “mani nude”, e ritorno a solcare le onde!
Nel 2015 fondo l’associazione “Happy Wheels A.s.d.”, che si occupa di attività sportive, mappatura e geolocalizzazione di luoghi accessibili e di progettazione di percorsi turistici senza barriere.
Nel 2016 nasce l’associazione “Surf4all Project”, e da subito ne faccio parte. Nel frattempo sono diventato istruttore qualificato ISA di primo livello adptive, e nell’associazione mi impegno insieme agli altri soci a diffondere la pratica del surf e del SUP adattato. Pratico il surf da agonista e spesso parto per gli allenamenti che mi portano a volare oltreoceano. Per muovermi in autonomia utilizzo Klick, che talvolta mi aiuta a “tirare” il carrello delle tavole da surf! Ammetto di non riservare grandi cure, o particolari attenzioni, al Klick, eppure non mi ha mai lasciato “a piedi”. E’ robusto, quasi indistruttibile e affidabile.

Massimo Dighe

Massimo Dighe
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Viaggio spesso e l’autonoma che il Klick mi offre è senza pari!

Vivo da molti anni a Londra e sono un giornalista. Ho conosciuto i modelli Klick di Klaxon quando l’azienda era ai suoi primi passi. Del Klick mi ha colpito la facilità e la velocità di ingaggio e disingaggio. Klick ha rappresentato un incredibile miglioramento della qualità della mia vita quotidiana. Con Klick posso prendere i mezzi pubblici perchè è compatto e si muove in spazi davvero ristretti. Oppure raggiungo le mie destinazioni senza bisogno di muovermi in auto o con i mezzi pubblici.
Il mio lavoro mi porta anche a viaggiare spesso e l’autonoma che il Klick mi offre è senza pari. Ovunque io sia stato con il KLICK ho sempre attirato ’attenzione delle persone che ho incontrato, e le richieste di informazioni sono all’ordine del giorno.

Pit Beirer

Pit Berier
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Con il mio Klick mi muovo agevolmente in pista e non mi perdo l’occasione di una gara!

Nato in Germania il nel 1972, sono stato un pilota di motocross delle più prestigiose case motociclistiche: Honda, Kawasaki e KTM e ho partecipato al Campionato Mondiale di Motocross dal 1989 fino al 2003, anno che ha segnato la fine della mia carriera sulle due ruote, dopo un brutto incidente sono rimasto in carrozzina. Oggi rivesto il ruolo di Responsabile del Reparto Corse per KTM. 

Manuel Giuge

Manuel Giuge
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E’ stato un compagno di squadra a parlarmi per la prima volta del Klick. Provarlo è stata un’incredibile sorpesa!

Sono nato nel 1986 a Venezia. I primi anni della mia vita li definisco “normali”, fin da piccolo ho avuto la fortuna di viaggiare parecchio, anche adesso sono un viaggiatore appassionato. Ho sempre adorato lo sport, ho giocato a calcio, ho sciato, ho praticato il karate e il nuoto. A nove anni mi accorgo di stancarmi molto prima degli altri e a non appoggiare più i talloni. Distrofia muscolare dei cingoli è stata la diagnosi, con la conseguenza, per me inaccettabile, che in tempi brevi sarei rimasto in sedia a rotelle, a causa del costante indebolimento di gambe e braccia. Non mi davo pace! Avevo tredici anni, come ogni anno in inverno ero in “settimana bianca”. Arrivo sulle piste, ma mi accorgo subito che qualcosa non va. Nonostante tutti i miei sforzi i miei piedi non reagivano più. Da quel momento ogni giorno che passava era una rinuncia in più. A sedici anni non praticavo più nessuno sport e aumentavano le difficoltà nel muovermi, ma non riuscivo ad accettare ad utilizzare la carrozzina. Mi tormentavo con le “classiche” domande: perché io? Per quale colpa? Pensavo tutto il giorno alla mia vita in carrozzina, ne ero afflitto. Non riuscivo ad accettare l’idea di fare tutte le mie cose da seduto! Fortunatamente l’indebolimento avvenne per gradi, e rimandai l’uso della carrozzina di un bel pò di anni. Ma a ventinove anni la carrozzina era diventata la mia quotidianità. Soprattutto avevo cambiato il mio punto di vista e a pensare di più a me stesso, penavo a tutto quello che avrei potuto fare ancora fare, a cosa mi piaceva. Tra i miei sogni c’era il sole di mezza notte a Capo Nord, in Norvegia. Detto fatto, nel 2016, da solo sono partito! Ho raccontato la mia esperienza in una pagina social “Manuel, la soluzione c’è”. E’ proprio vero, che quando meno te lo aspetti accadono le cose più belle, una su tutte Veronica, una donna meravigliosa che mi ha rubato il cuore. L’amore per lei e il suon “piglio” mi hanno trasformato. Veronica mi ripeteva: “in fin dei conti stare in carrozzina non è poi la fine del mondo! Puoi ancora fare molte cose, tutte, anche gli sport che tanto ami”. Da quel momento non mi sono più fermato: parapendio, wakeboard, barca a vela, canoa, sci, Karate e sono nella squadra di hockey su carrozzina elettrica Black Lions Venezia. Lo sport mi ha insegnato che che le difficoltà della vita sono come le partite, sono sfide ai propri limiti e bisogna sempre rimettere tutto in gioco, perchè non ci sono certezze di vincere solo l’impegno a fare del proprio meglio. E’ stato un compagno di squadra a parlarmi per la prima volta del Klick. Provarlo è stata un’incredibile sorpesa. Finalmente senza alcun aiuto potevo agganciarlo e a sganciarlo, me lo caricavo in auto e via. La cosa più bella è che mi rendeva libero e non mi faceva più sentire come un “peso”. Che emozione camminare mano nella mano con Veronica. Con il Klick tutti i miei sogni diventavano più concreti. Così sono partito all’avventura per un nuovo viaggio in solitaria: “Venezia – Roma in un Klick”. E’ stato un viaggio incredibile, che mi ha messo duramente alla prova con la mia forza fisica, con la mia resistenza e la mia forza di volontà volontà. 800 kilometri di stradine, tortuosi sentieri poco battuti e comode piste ciclabili in 8 giorni. Oggi racconto la mia esperienza e condivido le mie “piccole grandi vittorie” con i ragazzi che incontro nelle scuole. Cerco di spiegare, che la carrozzina non è di per sé il problema, e con le nuove tecnologie, si può essere davvero autonomi e fare tutto quello che desideriamo. Se mi guardo indietro, mi accorgo che gli anni passati in carrozzina sono stati una vera sorpresa e molto intensi di emozioni. Ho scoperto di essere un tipo che non molla mai. Riesco ad essere un bravo nella sintesi solo quando mi cimento nella mia grande passione: “montatore di video”, allora si che “taglio”!

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Pietro Scidurlo

Pietro Scidurlo
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“Klick’s on way” per condividere l’esperienza del “cammino” utlizzando il propulsore elettrico Klick!

Sono nato nel 1978 mi sono diplomato geometra, ma ho sempre lavorato nel settore informatico, soprattutto per le reti informatiche in aeroporto. Nel 2021 ho fondato l’associazione “Free Wheels onlus”, che si occupa principalmente di mappatura di percorsi e accessibilità. Personalmente ho macinato più di 9000 km in carrozzina e in handbike. Dopo aver percorso parte del Cammino di Santiago, ho deciso di raccogliere tutte le informazioni importanti, per chi come me usa una sedia a rotelle, e di riassumerle in una guida “Santiago per tutti”. Nel 2020, durante una lunghissima degenza in ospedale, mi è stato chiesto di raccogliere i miei pensieri per una pubblicazione. E’ nato così il mio libro “Per chi vuole, non c’è destino” , una sorta di biografia con le mie riflessioni. Sempre nel 2020, insieme ad un gruppo di cari amici, abbiamo dato il via all’iniziativa “Klick’s on way” per condividere l’esperienza del “cammino” ed utilizzando il propulsore elettrico Klick.. Attualmente lavoro per la casa editrice Terre di Mezzo.